Chi l’ha vista?

Dedichiamo questa pagina a chi ha praticato il furto come filosofia di vita, come tramite verso una maggiore giustizia sociale. Questo per togliere l’ombra della morale dal servizio che abbiamo deciso di offrire ai ciclisti derubati del proprio mezzo, pur consci delle differenze che ci sono tra una rapina in banca per finanziare la stampa anarchica e i furti di biciclette per la rivendita in nero.

Spesso la bicicletta è per il suo proprietario una specie di prolungamento corporeo e la separazione improvvisa ed inaspettata è per molti ciclisti assai dolorosa. Per loro è pensata questa pagina, che forse non ha e non può avere grandi obiettivi pratici, ma può funzionare come archivio a memoria delle biciclette che furono.

PS per i ciclisti derubati. Se decidete di voltare pagina, le ciclofficine di Milano vi aspettano.. Prendetevi un telaio abbandonato e ricostruitevi il mezzo un pezzo alla volta!

PS per chi compra biciclette che costano poco. Non è facile scoprire se la bicicletta che state comprando è stata rubata o è semplicemente una bici che non viene più usata dal proprietario. Uno degli obiettivi delle ciclofficine è quello di proporre un sistema di riuso e riciclo di pezzi funzionanti contrastando il mercato di biciclette rubate. Prendete in considerazione l’ipotesi di costruire il vostro destriero con le vostre mani – la soddisfazione è garantita!

febbraio 2010 – fissa di Andrea

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